La Melandri Gaudenzio, ove possibile, privilegia i legumi di produzione Italiana, approvvigionandosi da selezionati fornitori locali che soddisfano standard qualitativi elevati garantendo reperibilità della materia prima . Tuttavia l’Italia non è autosufficiente nella produzione di legumi e deve importare grandi quantità dall’estero. Questa situazione è ben conosciuta dagli addetti ai lavori, ma meno nota ai consumatori, che vorrebbero sempre acquistare legumi italiani. È nostra abitudine informare e coinvolgere i nostri consumatori nelle scelte che operiamo, perciò in questo articolo rendiamo manifeste le motivazioni che ci hanno portato alla scelta “obbligata” dell’importazione dei legumi. Dalla fine degli anni 50 , in Italia si è assistito ad una progressiva drastica riduzione delle superfici destinate alla coltivazione dei legumi pari al 90%. La principale causa è da ricercare nella bassa produttività per ettaro che non garantiva al produttore un’adeguata remunerazione. Questo ha reso necessaria l’importazione delle quantità mancanti dai principali e più sicuri paesi produttori: – Canada e Stati Uniti per lenticchie e fagioli borlotti, – Messico per i ceci, – Argentina per i fagioli cannellini, – Turchia e altri paesi del Medio Oriente e Cina. A seconda della tipologia di legume vengono scelte zone di produzione più vocate e vengono selezionati i fornitori che devono garantire la massima qualità del prodotto . La provenienza estera dei legumi non deve spaventare, è una scelta ovviamente dettata dalla ricerca della massima qualità delle materie prime e richiede investimenti e responsabilità non indifferenti. Sforzi che vengono sempre ripagati dalla soddisfazione dei consumatori, una soddisfazione manifestata sia attraverso l’acquisto ripetuto dei nostri prodotti sia attraverso comunicazioni dirette con il nostro staff. È più importante attivare e potenziare i controlli che garantiscono la qualità e salubrità del prodotto, a prescindere dalla sua provenienza geografica, piuttosto che ricercare l’italianità a tutti i costi, anche quando non è possibile. Questa è la politica adottata dalla Melandri Gaudenzio, che quotidianamente effettua controlli analitici e qualitativi più severi rispetto a quanto previsto dalla normativa . Di seguito si riportano alcuni dati significati estratti da una recente analisi svolta da Ismea : “La produzione italiana di legumi è prevalentemente localizzata al Sud e al Centro Italia, più del 63% viene prodotto in Sicilia, Abruzzo, Toscana, Marche e Puglia. Per singola tipologia di legume, anche alcune regioni del Nord diventano protagoniste: – Pisello: Lombardia ed Emilia Romagna – Fagiolo: Piemonte, Emilia Romagna e Campania – Lenticchia: Marche, Puglia e Campania – Cece: Marche, Puglia e Molise – Fava: Sicilia, Abruzzo e Toscana Per quanto riguarda i legumi secchi, l’Italia dipende fortemente dalle importazioni dall’estero che coprono circa i tre quarti dei consumi degli italiani. Le importazioni dai paesi terzi all’Ue rappresentano il 90% delle importazioni complessive. Negli ultimi anni, le importazioni di legumi hanno superato le 300mila tonnellate . Per quanto riguarda invece le esportazioni di legumi dell’Italia, queste rappresentano soltanto il 15% della produzione nazionale. Tra i legumi secchi quelli maggiormente acquistati sono le lenticchie (40%), seguiti dai fagioli (24%), dai legumi misti (20%) e dai ceci (12%). I meno acquistati, sono i piselli secchi (2%).” Fonte: Ismea
di Redazione